Nicola

Nicola

È vero che il mondo del web non è pienamente regolamentato, ma non è nemmeno una giungla. Nel corso degli anni qualche piccolo adempimento è stato previsto, spesso mi capita però che i clienti siano restii a fornire alcune informazioni, che considerano private ma che private non sono.

Vediamo cosa si deve indicare in un sito internet in base alla forma giuridica.

Il  2016 che sta per volgere al termine ha, senza dubbio, portato all’affermazione del mobile, da considerare non più il futuro, bensì il presente.

L’attenzione verso il singolo utente figura sempre come lo scopo principale ed i big data agevolano molto il processo di targetizzazione, anche se spesso risulta complicato capire quali siano effettivamente le informazioni preziose per il raggiungimento dell’obiettivo finale. Cosa riserverà il 2017? Forbes, nella sua top 10, ha provato a prevedere i prossimi trend in materia di marketing.

Com'è cambiata la pubblicità locale? Come gli strumenti digitali hanno cambiato le abitudini di investimento nell’advertising e nelle attività di promozione degli investitori più piccoli? Analizziamo uno studio della Borrell, media agency specializzata nel digitale.

I risultati mostrano un profondo cambiamento rispetto a qualche anno fa, caratterizzato dal prevedibile passaggio dall’analogico al digitale. Gran parte dei budget prima riservati alla pubblicità “tradizionale” su quotidiani e tv locali, infatti, viene oggi investito per sviluppare strategie di digital marketing.

 

Quando si tratta di spiegare al cliente che fare marketing sui Social Media è importante per il futuro della sua azienda, mi capita di trovare degli interlocutori molto diffidenti in relazione ai social media come strumento di marketing.

Si va normalmente da “La mia azienda è qui da 20(anche più) anni senza utilizzare i Social Media, per cui i metodi tradizionali rimangono i migliori”, a “Ho già provato a utilizzare i Social Media (magari affidandoli al cugino) senza ottenere nessun risultato”.

Capita anche di trovare interlocutori che, volenterosi di iniziare a lavorare seriamente sul marketing digitale, quando si inizia a parlare di social media marketing, di social advertising e di metodologie di community building, si trincerano dietro a un muro di diffidenza.

Voglio sfatare le varie convinzioni in 5 punti.

Qualcosa che noto spesso rapportandomi con colleghi, clienti (o potenziali tali), fornitori e in generale tutti coloro che lavorano in piccole e medie imprese è che l'attenzione a come fare Branding è praticamente zero.

 

Cos’è e cosa vuol dire fare Branding per un'azienda

 

Jeff Bezos, il patron di Amazon, ha detto una volta:

Il tuo brand è ciò che gli altri dicono di te quando non sei nella stanza.

 

Il web è davvero un mare sconfinato e forse è proprio per questo che lo si naviga. Perseguendo la metafora marina potremmo considerare i vari device (computer, tablet e smartphone) come i mezzi di locomozione, le barche; mentre i siti web sono i porti, le isole.

 

Per comprendere se un’isola sia bella o meno ci vuole poco, basta osservarla con i nostri occhi e se ne rimarremo colpiti dalla vegetazione, dalle spiagge e dall’esplosione di colori tipiche di un paradiso terrestre, sapremo con certezza di essere in uno splendido luogo. La questione invece tende a complicarsi un po’ se a prima vista dovessimo giudicare la fertilità dei terreni, la tenuta dei versanti montuosi per la costruzione di strade, la solidità del suolo per l’edificazione di strutture turistiche e la purezza dell’acqua per la creazione di una rete idrica potabile.

Cosa fare e cosa non fare per una buona gestione di un sito ecommerce

La vendita online tramite e-commerce si è sviluppata parecchio negli ultimi anni, diventando ormai un fatto consolidato nel nostro modo di vivere e di conseguenza anche nel fare acquisti. Molte sono le persone che decidono di aprire un’attività online per vendere i propri prodotti, bypassando il rapporto diretto con il cliente che si può avere in un negozio tradizionale.
Avviare un’attività ecommerce significa possedere un piano ben dettagliato, sia a livello commerciale che a livello informatico. Scordati il rapporto standard cliente-personale di vendita. In un e-commerce tutto è automatizzato, è il cliente che decide dove e se aggirarsi nel “negozio”, cosa guardare e cosa scegliere.

Ecco dunque alcuni consigli per la buona gestione di un’attività ecommerce.

03 Agosto

E-commerce: la via contro la Crisi?

Nella morsa della (ormai perpetua) crisi economica, l’e-commerce oggi rappresenta una grande opportunità. Aprire un’attività online non richiede sicuramente ingenti risorse (ovviamente non se vuoi stracciare Amazon), in un ambito, tra l’altro, in cui la concorrenza è ancora accettabile.

 La Casaleggio Associati, nel 2014, ha calcolato che il settore dell’e-commerce in Italia sta crescendo, durante il 2013(a breve anche l’articolo con i dati fino al 2015) ha realizzato circa 22,3 miliardi di fatturato, segnando una crescita del 6% rispetto al 2012. 

Si registrano, inoltre, milioni di acquirenti online e migliaia di negozi, ma ancora pochi per soddisfare tutto il bacino d’utenza e quindi bassa è la concorrenza.

Da dove nasce l’esigenza di aprire un sito e-commerce? Perché conviene?

Lo sappiamo tutti che l’artigianato italiano è un’eccellenza del nostro Paese, e che tutto il mondo ci invidia per questo, infatti il marchio Made in Italy è uno dei più richiesti e noti a livello globale. Nonostante questa premessa, molte piccole, anzi micro imprese fanno fatica ad affermarsi oltre i confini regionali, o peggio provinciali. Cosa manca?

 

Se stai leggendo questo articolo è probabile che possano esserti successe due cose:

  • Hai già investito qualcosa online (in SEO o Facebook o Pay Per Click ecc), ma poi per qualche motivo, qualcosa NON ha funzionato e NON hai ottenuto i risultati sperati;

  • Ti stai guardando in giro perché vuoi investire da qui a poco nella visibilità online e i fornitori con cui hai parlato ti hanno detto tutto e il contrario di tutto: chi t’ha detto che devi essere assolutamente primo su Google, chi t’ha detto che senza Facebook fallirai, chi t’ha detto che Linkedin è il futuro e se non ci sei sei uno sfigato, allo stesso tempo, molto probabilmente in pochi si saranno preoccupati di capire i tuoi clienti come acquistano.

 

Pensa a come acquistano i clienti, prima di pensare a come vendere ai clienti