Nella morsa della (ormai perpetua) crisi economica, l’e-commerce oggi rappresenta una grande opportunità. Aprire un’attività online non richiede sicuramente ingenti risorse (ovviamente non se vuoi stracciare Amazon), in un ambito, tra l’altro, in cui la concorrenza è ancora accettabile.

 La Casaleggio Associati, nel 2014, ha calcolato che il settore dell’e-commerce in Italia sta crescendo, durante il 2013(a breve anche l’articolo con i dati fino al 2015) ha realizzato circa 22,3 miliardi di fatturato, segnando una crescita del 6% rispetto al 2012. 

Si registrano, inoltre, milioni di acquirenti online e migliaia di negozi, ma ancora pochi per soddisfare tutto il bacino d’utenza e quindi bassa è la concorrenza.

Da dove nasce l’esigenza di aprire un sito e-commerce? Perché conviene?

Lo sappiamo tutti che l’artigianato italiano è un’eccellenza del nostro Paese, e che tutto il mondo ci invidia per questo, infatti il marchio Made in Italy è uno dei più richiesti e noti a livello globale. Nonostante questa premessa, molte piccole, anzi micro imprese fanno fatica ad affermarsi oltre i confini regionali, o peggio provinciali. Cosa manca?

 

Se stai leggendo questo articolo è probabile che possano esserti successe due cose:

  • Hai già investito qualcosa online (in SEO o Facebook o Pay Per Click ecc), ma poi per qualche motivo, qualcosa NON ha funzionato e NON hai ottenuto i risultati sperati;

  • Ti stai guardando in giro perché vuoi investire da qui a poco nella visibilità online e i fornitori con cui hai parlato ti hanno detto tutto e il contrario di tutto: chi t’ha detto che devi essere assolutamente primo su Google, chi t’ha detto che senza Facebook fallirai, chi t’ha detto che Linkedin è il futuro e se non ci sei sei uno sfigato, allo stesso tempo, molto probabilmente in pochi si saranno preoccupati di capire i tuoi clienti come acquistano.

 

Pensa a come acquistano i clienti, prima di pensare a come vendere ai clienti