Investire denaro nel web marketing per le PMI non solo è importante, ma è essenziale. E per citare Peter Druker, uno che nel dopo guerra ha aiutato imprese e nazioni a ripartire bene, “A parte pubblicità e innovazione, in un’azienda, tutto il resto è una spesa”.

Dati recenti infatti registrano che almeno l’83% delle decisioni d’acquisto di un consumatore partono direttamente dai motori di ricerca online. Nonostante questo, moltissime realtà professionali decidono di non investire nel web perché ritengono la realizzazione di un sito e le altre attività correlate troppo costose!

Google prosegue nella sua politica di sensibilizzazione al problema della sicurezza sul web con una serie di misure. A partire da gennaio 2017, il browser proprietario Chrome etichetterà come “non sicure” tutte le pagine web che raccolgono dati sensibili, come credenziali di accesso e dati di carte di credito e transazioni bancarie, a meno che le pagine non siano pubblicate tramite protocollo HTTPS.

 

Attualmente Google “consiglia” il passaggio di determinate categorie di pagine web, che ora andremo ad analizzare, ma sappiamo bene che i consigli di Google equivalgono a veri e propri ordini per chi vuole essere presente sul motore di ricerca in determinate posizioni.

“No ti prego!!!! Scusa!!! Posa quell’ascia!”. Succede. Quando mi si chiede la musica di sottofondo in un sito internet.

Qualche minuto prima: “Ma la musica è d’effetto, guarda quell’azienda là, hanno la musica nel sito(creato nel ’98, ndr)!” o “Il sito è quello di una discoteca, se non metti la musica a che serve?!?” o ancora “Il mio sito è di un centro yoga ha bisogno della giusta atmosfera!“.

Lasciamo l’ronia da parte, in realtà è quello che succede nella mia testa. La risposta sarà sempre NO.

È vero che il mondo del web non è pienamente regolamentato, ma non è nemmeno una giungla. Nel corso degli anni qualche piccolo adempimento è stato previsto, spesso mi capita però che i clienti siano restii a fornire alcune informazioni, che considerano private ma che private non sono.

Vediamo cosa si deve indicare in un sito internet in base alla forma giuridica.

Qualcosa che noto spesso rapportandomi con colleghi, clienti (o potenziali tali), fornitori e in generale tutti coloro che lavorano in piccole e medie imprese è che l'attenzione a come fare Branding è praticamente zero.

 

Cos’è e cosa vuol dire fare Branding per un'azienda

 

Jeff Bezos, il patron di Amazon, ha detto una volta:

Il tuo brand è ciò che gli altri dicono di te quando non sei nella stanza.

 

Il web è davvero un mare sconfinato e forse è proprio per questo che lo si naviga. Perseguendo la metafora marina potremmo considerare i vari device (computer, tablet e smartphone) come i mezzi di locomozione, le barche; mentre i siti web sono i porti, le isole.

 

Per comprendere se un’isola sia bella o meno ci vuole poco, basta osservarla con i nostri occhi e se ne rimarremo colpiti dalla vegetazione, dalle spiagge e dall’esplosione di colori tipiche di un paradiso terrestre, sapremo con certezza di essere in uno splendido luogo. La questione invece tende a complicarsi un po’ se a prima vista dovessimo giudicare la fertilità dei terreni, la tenuta dei versanti montuosi per la costruzione di strade, la solidità del suolo per l’edificazione di strutture turistiche e la purezza dell’acqua per la creazione di una rete idrica potabile.

30 Novembre

Manutenzione Sito Web

Pubblicato in Web Design

Curiosi e potenziali clienti mi chiedono: "Perchè dovrei pagare qualcuno per mantenere regolarmente il mio sito web?". Per molti, infatti, è normale pensare che, una volta creato il sito, questo sia immutabile e imperturbabile nel tempo, come una roccia. Tutto ciò di cui devono preoccuparsi è rinnovare il loro hosting da 20 € l'anno(lamentandosi delle prestazioni).

Sarebbe fantastico se così fosse, ma purtroppo non è così. Proprio come un organismo vivente, un sito web ha bisogno di adeguarsi all'ambiente in cui vive per ottenere le massime prestazioni, proteggersi dagli attacchi esterni e curarsi in caso di "malanni".

Il presente articolo non intende minimamente ledere il prestigio delle multinazionali prese in esame, ma semplicemente esamina i servizi offerti da un punto di vista interno al mercato.

 

Brutti, tutti uguali e costosi. Basterebbero queste poche parole per spiegare il mio personalissimo punto di vista e se valga la pena o meno affidarsi a Pagine Gialle per realizzare il proprio sito web.

Ovviamente, l’argomento è delicato e merita un approfondimento degno del soggetto chiamato in causa; approfondimento che articolerò, per comodità, in tre punti principali:

 

  1. Estetica & Identity
  2. SEO & Codice
  3. Costi

 

Il web è una grande opportunità non c’è dubbio e finalmente questo dato di fatto lo stiamo metabolizzando anche qui in Italia. Opportunità non è tuttavia sinonimo di “semplicità”.

Ogni imprenditore dovrebbe togliersi dalla testa di poter incrementare il suo giro d’affari grazie a internet semplicemente acquistando un dominio, installando un cms e scaricando un template.

Non funziona così… saremmo già tutti ricchi da anni, non vi pare?

 

Google ergo sum, verità quasi assoluta.

Essere visibili sui motori di ricerca ed in particolare su Google è veramente la base di un qualsiasi progetto web che abbia l’obiettivo di “attirare” visitatori e potenziali clienti.

 

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